Lo stalking si può descrivere come un’estensione al concetto di violenza domestica.
Lo stalking é stato associato a questo tipo di rappresentazione poichè la dinamica relazionale dello stalker ricorda la c.d. “ruota del potere” di Duluth,cioè un “gioco” di potere e di controllo sulla vittima.
Ricordo che l’obiettivo dello stalker è il potere, cioè giungere al controllo totale della vittima, territoriale e spaziale vero e proprio , così che si trovi prigioniera. Lo stalking non è una nuova categoria diagnostica, ma a livello descrittivo è una “deviazione quantitativa” di un comportamento consueto.
Anche se la fenomenologia di stalking sembra essere piuttosto omogenea, le tipologie di stalker sono distinte: devono essere considerate le relazioni carnefice-vittima e gli aspetti motivazionali, questo perché studi internazionali dimostrano come uno stalker possa avere un numero anche consistente di vittime durante il suo ciclo di vita.