La Cyberpsicologia è lo studio della mente umana e il suo comportamento nel contesto di interazione umana e di comunicazione tra uomo e macchina, considerando le implicazioni psicologiche della cultura del computer
Più del 50 per cento delle persone al mondo ha in uso Internet, l'uso personale del computer, e l'uso del telefono cellulare., della realtà virtuale, dell’intelligenza artificiale e del cyborg.
Cyber deriva dalla parola cibernetica, cioè lo studio del funzionamento di controllo e di comunicazione.
Il compito fondamentale per cyberpsicologia come disciplina è quello di creare un insieme di risultati e teorie così da collegare la tecnologia con l’esperienza umana.
Il compito fondamentale della cyberpsicologia forense è quello di concentrarsi sui comportamenti criminali ache avvengono in ambienti informatici.
Alcuni temi d’indagine e ricerca coinvolgono aree di competenza che vanno dalla neuropsicologia delle interazioni uomo / computer per la psicologia sociale di grandi popolazioni on-line, in particolare: identità online o virtuale, le relazioni online, tipi di personalità nel cyberspazio, cyber-sé, dipendenza da computer e da Internet, il comportamento regressivo nel cyberspazio, modificazioni identità e genere on line, ecc.
Oltre ai costrutti cyberpsicologici l’attenzione deve essere prestata anche al l’impatto della tecnologia sulle condizioni psicologiche cliniche.
In realtà dobbiamo cominciare a ritenere e considerare l’ambiente del cyberspazio come un nuovo ambiente psicologico nell’evoluzione e nelle interazioni umane, che determina in più il modo in cui noi esseri umani lo viviamo.
Vi è la necessità di concettualizzare la tecnologia in un modo nuovo, la necessità di pensare il cyberspazio come un ambiente, come un luogo “vero” e “reale”. Inoltre, vi è la necessità di prendere in considerazione l’impatto che questo ambiente ha sulle popolazioni vulnerabili, come lo sviluppo dei giovani e sulle popolazioni criminali e devianti. Ciò è necessario per comprendere il modus operandi in questo spazio. La cyberpsicologia può aiutare a questo proposito, fornendo l’analisi all’interfaccia umana / tecnologia.
Come regola generale, si dovrebbe tener conto della possibilità che le persone, criminali e vittime, si comportano in modo diverso nel cyberspazio di quanto non facciano “nella vita reale”.
La psicologia tradizionale, e la società in generale, sostenevano che ciò che accade on line in qualche modo non è reale mentre ad oggi dobbiamo riconoscere che il virtuale complica e rivela.
Ogni anno l’Europol pubblica l’Internet Organized Crime Threat Assessment (IOCTA), la relazione strategica sui risultati chiave, sulle minacce emergenti e sugli sviluppi della criminalità informatica, nonchè sulle minacce che hanno un impatto su governi, imprese e cittadini nell’UE.
L’Internet Organised Crime Threat Assessment (IOCTA) sostiene che ciò che accade on-line può avere un impatto sul mondo reale e viceversa, affermando che in termini di criminalità informatica c’è una “relazione dinamica tra il crimine online e offline organizzata”.
Un punto di vista fondamentale è quello di considerare il cyber spazio come coinvolgente, come un ambiente reale, a volte l’unico possibile o l’unico nel quale il soggetto agisce, anche in modo criminale.